E così, a inizio maggio, le restrizioni per la pandemia si sono allentate e abbiamo potuto ricominciare a spostarci liberamente tra una regione e l'altra.
Per me è stato come avvicinarmi alla porta della prigione, dove mi sentivo rinchiusa da mesi, e trovarla accostata.
L'ho aperta e sono uscita.

Là fuori, sembrava tutto tranquillo, tutto in ordine. Ogni cosa al suo posto. Il mondo quello di sempre.

Non era vero.
 
La prima dissonanza mi colse di sorpresa.
Vicino casa mia c'è un distributore di carburante con un bar. Ci passo davanti ogni giorno.
Quella mattina, di fronte al bar, legato ad un palo che non avevo mai notato, c'era "parcheggiato" un cavallo. Nessuna auto, solo un CA-VAL-LO!
Il proprietario di sicuro si era fermato a prendere un caffe' ma a quel punto, in barba ad ogni spiegazione logica che il mio cervello tentava di dare, da dietro le pompe, invece del benzinaio potevano pure sbucare gli indiani e non mi sarei scomposta più di tanto!

Era bastato un solo elemento fuori luogo per far traballare le mie certezze spazio temporali?
Il mio bisogno di nuovi scenari era così forte?
Negli ultimi mesi avevo passato troppo tempo da sola fantasticando oltremisura?
Spiazzata dalla situazione ho rallentato per guardare meglio la scena dalla macchina, immaginandomi che effetto mi avrebbe fatto arrivare al lavoro, in ritardo come al solito, ma stavolta al galoppo.

Poi, "con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così che abbiamo noi.." quando vediamo qualcosa di incongruo rispetto a quello che ci aspettiamo di vedere, ho proseguito riacquistando velocità.
Dopo una settimana ho comprato un paio di stivaletti in stile Far West perché non si sa mai....

La deriva western ebbe' un'impennata la settimana successiva.

Si dice che gli indigeni, nel 1492, non si accorsero dell'arrivo delle Caravelle di Colombo, perché alla loro mente questa immagine appariva sconosciuta. Le imbarcazioni risultarono invisibili agli occhi, non avendo nulla di simile, nell'archivio del passato, col quale fare un confronto.
Ho letto da qualche parte, che ad un certo punto, qualcuno, forse uno stregone, notò uno strano movimento del mare, e cercando di comprenderne l'origine avvisto' le Caravelle, lo disse agli altri, e finalmente anche loro le videro.

Non so mica se questa storia sia vera o no, fatto sta che mi son ritrovata a vivere una cosa simile.
Spostandomi per lavoro, negli ultimi mesi, ho percorso moltissime volte la stessa strada. Un giorno, per tornare indietro, ho casualmente preso un'altra via, che si ricongiungeva alla solita, scendendo da una collina. Mentre mi godevo il panorama, guardandolo da un'altra prospettiva, ho visto emergere dallo sfondo qualcosa che lì per lì ho faticato a riconoscere.
O meglio, il "qualcosa" l'ho riconosciuto, ma era talmente improbabile che ho fermato la macchina credendo di avere un'allucinazione.
Mi sono stropicciata gli occhi e niente, la visione non andava via: una mandria di bisonti, di ENORMI BISONTI AMERICANI pascolava liberamente in un vasto appezzamento di terreno, accanto al quale ero passata non più tardi di un'ora prima, (per non parlare di tutte le altre volte!!!) senza accorgermi.

Ero scioccata!
Io, proprio io, stavo guardando una mandria di bisonti e....non ero al cinema!
Io, proprio io, non li avevo mai notati prima. Forse perché il fatto che fossero nella campagna di una regione del Centro Italia, non corrispondeva alla mia idea di realtà?
E allora quanti altri "movimenti del mare" mi erano sfuggiti perché non avevo nulla di conosciuto con cui paragonarli?
Siamo o non siamo in grado di vedere cose che sono fuori dalla nostra esperienza?
Incerta se identificarmi con un'indigena, con lo stregone o una delle Caravelle, sono ripartita sconcertata, non prima di aver scattato qualche foto a testimonianza dell'accaduto.

I testimoni sono importanti.
Fanno fede rispetto al fatto che non sei né matta né sola (come recita un famoso podcast) e puoi mantenere quella sensazione di "leggera follia" in un clima di piacevole condivisione.

Io di testimoni ne ho avute due: Tereza e Sibilla. Le avevo raggiunte al mare, dove (è importante ricordare) loro soggiornavano per tutto il mese di maggio.

Scrivo con enfasi che "loro soggiornano per tutto il mese di maggio" perché..
#1 ...il mare a maggio è qualcosa di magico e chi ha la fortuna di poterlo godere in questo periodo, non può farsi scappare l'occasione.
#2: ...loro erano come due fascinose signore inglesi, tipo quelle del film "Un incantevole aprile".
Ecco, solo che era maggio.
#3: (da completamento automatico della tastiera)....perché la luna piena di motivazione
#4...era come volessero ricordare al mondo che sì, si può fare! Magari incastrando un po' le cose, limando alcuni spigoli, scivolando fluide anche sulle increspature, ma sì, si può fare maggio al mare!
Sì, si può realizzare come qualunque altro sogno!

Insomma torniamo al racconto.
Una sera dopo cena, io e Tereza eravamo sul terrazzo di casa a chiacchierare guardando il cielo stellato quando da dietro i cipressi sono comparsi 4 o 5 puntini luminosi simil-satelliti (ma a quota più bassa dei normali satelliti) che avanzavano in formazione "a mucchietto" da ovest a est.
"Ma che cazzz!" "Ommado' che roba sono????" "Aiuto ne stanno arrivando altriiii" "Sibilllaaaaa vieniiiii. Sibilllaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa".
Dopo le prime lucine, ne sono comparse altre, forse un centinaio, in fila indiana e tutte più o meno alla stessa distanza l'una dall'altra.
Anche Sibilla, richiamata dalle nostre urla era uscita sul terrazzo e come noi era spaventata e allo stesso tempo allibita.
"Sono venuti a prenderci!" "Gli ufoooooo!".
Minuti di bocche aperte, risate e convulse ricerche sul web per cercare di capire.
Alla fine abbiamo scoperto che si trattava dei satelliti di StarLink mandati in orbita da Elon Musk allo scopo di fornire maggiore accesso a internet a livello globale. Nessuna invasione aliena quindi, ma la sensazione di "sperditudine" di fronte a qualcosa di così straordinario mi aveva dato da fare.

Là fuori c'era un bel po' di confusione.

La gente andava a far colazione a cavallo, allevava bisonti invece che mucche e in cielo le stelle si muovevano come il trenino di Capodanno.

Mi sono chiesta spesso se gli eventi che abbiamo vissuto in questo ultimo anno avrebbero avuto il potere di cambiare il nostro modo di vedere la vita.
A me piace pensare che ci abbiano aiutato ad osservare il mondo in modo un po' più curioso e libero di prima. Con uno sguardo aperto, in grado di cogliere la bellezza anche dove non ce la aspettiamo.
Un punto di vista nuovo che ci faccia guardare alle nostre giornate da un'altra prospettiva e che lasci spazio a più possibilità.
Proprio come fanno i bambini....

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