Negli ultimi mesi ho sentito parlare più volte dell'ingresso nell'Età dell'Aquario.
Pare che sia un tempo speciale questo, un tempo in cui, noi "fortunelli", stiamo transitando verso una nuova Era.
Pare che ci vorrà un po', perché il passaggio da un segno all'altro è un fluire di energie, ma secondo gli astrologi, sembra proprio che l'Era dei Pesci stia volgendo al termine.
Per quello che mi riguarda l'Era che è finita è quella dei Gatti, perché in questi giorni, con grande dispiacere, ho detto addio anche al mio amato Furio.
Lui e Freeda erano arrivati nel 2009, li avevo trovati a distanza di pochi mesi l'uno dall'altra e incredibilmente, dopo quasi 12 anni di "onorato servizio", se ne sono andati entrambi. Freeda lo scorso aprile e Furio in settimana.

Testimoni (poco silenziosi in verità) dei momenti importanti, compagni nel quotidiano, presenze a volte rassicuranti e a volte invadenti, loro c'erano sempre.
Ora non ci sono più.
Ora, per la prima volta, io abito da sola, in questa casa e nella mia vita.
Nessun miagolio, nessun rumore da altre stanze o movimento da cogliere con la coda dell'occhio. Nessuna distrazione.
La protagonista e la spettatrice di me stessa sono io. Al centro della scena e in platea contemporaneamente. Quasi una vertigine!

Quando, poco prima di Natale, i miei figli sono tornati a casa per le vacanze, la nostra disabitudine a stare insieme era tale che al secondo giorno di convivenza ho esclamato: "Se questo è l'inizio, prevedo che di noi 4 ne resterà soltanto uno E VOGLIO ESSERE IO".
Ci ripenso oggi pomeriggio uscendo dal lavoro.
Mai avrei immaginato che sarebbe andata veramente così!
Io scherzavo cazzo.
Ecche e'...!!? Si legga tra le righe qualche volta! Ma basta con questa ossessione di prendere sempre alla lettera tutte le cose che si dicono! Un po' di elasticità, Universo, ne abbiamo?

Certe volte il comfort food è la base e così finisce che esco dal supermercato con una busta di troiate (che ho giurato a me stessa di non mangiare tutte stasera) e un mazzo di tulipani.
A casa mi aspettano, tutte in fila, le mie abitudini da destrutturare.
Infilare la chiave nella porta parlando con Furio, che sento miagolare al di la' già salendo le scale. Aprire e mettere un piede dentro per evitare che esca sul pianerottolo magari finendo nell'ascensore poi chiamato a piano terra da un condomino, com'è successo quella volta. Dargli da mangiare senza ancora aver appoggiato la spesa e tolto il cappotto. Tanto per fare qualche esempio.
Gesti ripetuti infinite volte e ormai inutilizzabili. Posso riempirci dei sacchi. Dove si buttano le azioni o parole che non servono più? Ci sarà la differenziata anche per quelle? Un cassonetto per i consueti atti di cura, un altro per quelli d'affetto, uno per tutti i "Furio basta!" che ho detto spazientita, uno per i "Ma quanto sei bello?... Vieni qua".
No questi ultimi li tengo, magari mi capita di riciclarli con qualche umano....

Una sera ero a cena a casa della mia amica Gioia quando una delle figlie si accorse che la loro cagnolina Chloe aveva fatto la pipì sul suo letto. La mia amica si arrabbiò tantissimo con Chloe e poi decise di andare ad una lavanderia automatica per lavare e asciugare piumone e lenzuola. Uscimmo col carico di panni e a quel punto portammo pure la cagnolina.
Io e Gioia non ci vedevamo da tempo e avevamo parecchie cose da raccontarci. Nel tragitto eravamo molto prese dalle nostre chiacchiere, che continuarono anche arrivate a destinazione ma, mentre stavamo caricando la lavatrice, lei si fermò improvvisamente e mi chiese col terrore negli occhi: "Ma il cane dov'è? Oddio dove abbiamo messo il cane???".
Guardammo entrambe timorosamente verso la lavatrice, per fortuna ancora aperta, ma del cane nessuna traccia. Ne in mezzo ai panni, ne nel negozio, ne fuori e ne in macchina.
Gioia, credendo di aver fatto fuori la cagnolina con la macchina durante la manovra di retromarcia sotto casa, schizzò via sgommando e andò a cercarla disperata. Io avviai la lavatrice in stato di shock.
Ricordo il rumore dei panni che sciacquettavano. Ricordo me, unica presenza, seduta di fronte alla parete di lavatrici e asciugatrici, quasi tutte in funzione, mentre le fissavo con sguardo perplesso, chiedendomi come cavolo avevo fatto a ritrovarmi in quella situazione: di notte, distante da casa mia, sola, senza portafogli e cellulare. A quale bivio avevo sbagliato strada per arrivare fin lì, visto che tra i panni che vedevo girare vorticosamente negli oblò non c'era nulla di mio, neppure un paio di mutande? E, last but not the least: qualcuno sarebbe venuto prima o poi a riprendermi?
Mi veniva da ridere allora e mi viene da ridere anche adesso!
Dopo un po' Gioia tornò con Chloe. Era felicissima. Aveva trovato la cagnolina che girellava sperduta e dubbiosa nel piazzale di casa. Si sarà fatta delle domande anche lei, visto che eravamo partite dimenticandoci di farla salire in macchina?

Un animale che vive con noi ci fa provare continuamente quanto siamo capaci di accogliere e contenere emozioni in apparenza contrastanti. Può succedere che un attimo prima lo vorresti "ammazzare" per qualcosa che ha fatto e un attimo dopo lo riempiresti di baci. Questo non ci fa pensare di certo di essere una brutta persona, allora perché non ci sembra piu' così normale quando ci succede nelle relazioni di amicizia, con i figli o nel rapporto di coppia?
Siamo confusi perché forse crediamo di dover provare un solo sentimento in quel caso, ma più emozioni, anche opposte tra loro, possono invece coesistere.
Le famose moltitudini dentro di noi....

Un paio di anni fa avevo organizzato una serata tra amiche a casa mia. Anna aveva portato il libro e le carte degli animali guida. Le aveva disposte capovolte a cerchio sul tappeto. Chi voleva ne avrebbe potuta pescare una e poi leggere la relativa spiegazione.
Ad un certo punto si presentò Furio, che, come i pensionati che sorvegliano il procedere dei lavori nei cantieri, si mise ad osservare la situazione.
Restò un bel po' a controllarci poi, guardingo, si avvicinò al cerchio di carte per terra, ci cammino' sopra annusandole e ci sorprese fuggendo con una carta in bocca! Lo rincorsi per riprenderla.
L'animale guida del mio animale guida era la rana, simbolo di purificazione.
In effetti ho sempre pensato di lui che fosse un grande riequilibratore delle energie familiari...

È strano stare senza.
Sento la sua assenza e nello stesso tempo percepisco questo vuoto come spazio nuovo.
Mi manca.
Noi due, come dice una canzone dei Radiodervish "..ci guardavamo insieme crescere come spicchi di luna".

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