La mia regione è diventata aranc##### anzi no, rossa (e vaffanculo). E io grigia.
Questa nuova ondata di restrizioni mi mette a dura prova. Nel corso dell'edizione primaverile della quarantena sono stata piuttosto creativa ma ora temo di aver terminato le riserve e di non possedere più risorse per gestire la seconda stagione.
Come procedere?

L'unica via dove posso camminare senza mascherina né autocertificazione è quella che porta nel mondo interiore. Mmmmm... vuoi forse dire che tocca ricominciare un'altra volta col pippone di "guardarsi dentro", "esplorare territori dell'anima ancora sconosciuti" e roba di questo genere?
Quasi quasi stavolta faccio un annuncio per il mio inconscio:

"AAA RISORSE INTERIORI CERCASI.
Donna sola e isolata cerca al suo interno risorse per trasformare un periodo apparentemente di merda in qualcosa di meglio.
Astenersi perditempo."

Mi sa che però c'è un problema: non so dove pubblicarlo. Magari lo attacco sullo specchio del bagno. Oppure lo scrivo con la maionese su una fetta di pane e la mangio. Posta interna. Arriva prima.

Ieri ho chiamato Tereza in cerca di conforto. L'ho trovata impreparata come me ad affrontare la situazione, anche se dopo qualche minuto abbiamo cominciato il consueto cazzeggio: "Ma come...noi, proprio noi, le sacerdotesse dello STACCE ora non sappiamo stacce?", "Per trascorrere il tempo in modo costruttivo potremmo provare a buttare giù la bozza di un manuale", "Si!!!! Come passare in pochi semplici passi dallo stacce scomoda allo stacce comoda", "Ahahahahahah, primo step stacce cosi cosi, secondo step stacce un po' meglio...."
Che fatica mannaggia a eva.

A proposito di lei.
Da qualche anno sto seguendo con altre donne un percorso ispirato al libro "Le 13 lune" di Luisa Francia, che mi porta a fare esperienza delle lunazioni. Per ogni lunazione l'autrice suggerisce una madrina che ci aiuta ad entrare nell'energia del periodo. Questa, appena terminata, era la lunazione di Lilith, complessa figura archetipica, e pensare a lei mi ha portato a ricordare il mio incontro con Eva.

Sono andata all'asilo dalle suore e i primi racconti che ho ascoltato sulla creazione del mondo sono stati contemporanei alla mia presa d'atto di essere una bambina. Sentire la storia di Eva, creata dalla costola di Adamo, mi fece provare dei sentimenti a cui allora non sapevo dare un nome ma che ora so definire. Era un'ingiustizia. Manco la pari opportunità di una venuta alla luce dignitosa. Nata da un pezzo di "uno" creato invece ex novo. Se questo era l'inizio chissà che piattezza sarebbe stato il resto della vita. A ciò si mescolava l'orgoglio dell'atto di disubbidienza, unico peraltro, col quale Eva staccò la mela dall'albero della conoscenza. A me, piccola, pareva che Adamo fosse un cacasotto e lei una tipa sveglia. Le suore dicevano invece che Eva ci aveva rovinato e che per colpa sua c'era 'sto fatto del peccato originale. Una specie di macchia che poteva andare via SOLO col battesimo ma che se poi, tu continuavi a disobbedire, tornava fuori. Avoglia lavare! Non c'erano detersivi adatti! L'alone della macchia originaria riemergeva. E si vedeva senza poterlo nascondere! Era come il naso di Pinocchio, che cresceva quando diceva le bugie, senza che lui potesse far nulla. L'unica chance era, nel caso avessimo avuto l'ardire di infrangere i divieti, confessarsi di continuo.
Le mie conclusioni a 3/4 anni, avendo in dote Mercurio in Scorpione nel tema natale, erano già queste:
- Adamo, capostipite del genere umano maschile, non valeva una mazza
- Eva, eroina incompresa, era colpevole di ogni cosa
- io ero nata femmina e di questo non avrei MAI perdonato i miei genitori
- le mele fanno male.

Di Lilith, in quegli anni, nemmeno l' OMBRA! Ahahahahahah!

La faccenda di non poter vivere le avventure destinate ai maschi, il non poter esprimere i miei desideri vitali perché disdicevoli per una femmina, il destino di non avere il diritto a una storia, mi facevano paura e mi rendevano una bambina timida che arrossiva se veniva interpellata perchè si vergognava di quello che sentiva. Perche' quello che sentiva, il suo mondo di allora lo giudicava più di sbagliato, era "peccato".

Oggi, che so di Lilith, mi chiedo se queste due non siano più simili di quello che crediamo. Entrambe sono state "demonizzate" per un atto di autoaffermazione, entrambe non sono più nel paradiso terrestre a causa di quella decisione. Si, è vero, una è stata cacciata, l'altra se n'è andata. Il risultato è lo stesso. Non colludero' col gioco di mettere l'una contro l'altra, ma crederò a entrambe. Come credo alle voci delle moltitudini che contengo.
Anzi farò di più: m'inchino a Eva, creata dalla costola di un uomo per gli uomini. M'inchino a lei e a tutte le mie antenate. Mi inchino a tutte quelle che hanno provato a "darsi retta" e non ce l'hanno fatta.
Grazie.
Il vostro esistere non è stato vano.

 

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